Eccoci di nuovo pronti per ospitare il Motoraduno I.P.A. organizzato dal Comitato Locale “Fiemme e Fassa” di Predazzo, sotto la preziosa regia del Presidente Rosario Giuliani.
Albergo Panorama è molto legato a questo evento, lo porta proprio nel cuore, possiamo dire che è il nostro fiore all’occhiello; anno dopo anno questa esperienza ci ha regalato sempre nuove conoscenze e nuove amicizie, da ogni angolo d’Europa e non solo, e tutti danno il massimo con cuore perché la riuscita sappia stupire ogni volta!
A completare questa bellissima cornice ci aiutano gli splendidi panorami e le curve mozzafiato delle Dolomiti!
Nel 2025 si presenta ancor più speciale questo appuntamento, in quanto festeggia un importante traguardo, il 14° compleanno!
E allora cari Amici e Associati I.P.A. DAL 12 AL 15 GIUGNO 2025 si torna in sella nella Val di Fiemme: gas aperto, testa sulle spalle e mano fuori a salutare le Dolomiti! Per tutti coloro che sono interessati, il Comitato organizzatore offre la possibilità di arrivare già domenica 08 giugno 2025.
Bellissimo itinerario che parte da Panchià per raggiungere la Val di Fassa e la Val Badia attraverso i passi Sella e Gardena, per poi far rotta su San Vigilio Marebbe ed il passo Furcia, sui laghi di Braies e di Misurina, e sulla “perla delle Dolomiti” Cortina d’Ampezzo. Ritorno in Val di Fiemme attraverso i passi Falzarego, Valparola, Campolongo e Pordoi. Bellissimo itinerario che parte da Panchià per raggiungere la Val di Fassa e la Val Badia attraverso i passi Sella e Gardena, per poi far rotta su San Vigilio Marebbe ed il passo Furcia, sui laghi di Braies e di Misurina, e sulla “perla delle Dolomiti” Cortina d’Ampezzo. Ritorno in Val di Fiemme attraverso i passi Falzarego, Valparola, Campolongo e Pordoi. Si raggiunge l’abitato di Canazei dopo aver superato Moena ed aver percorso tutta la Val di Fassa. Dal paese fassano si sale in direzione di Passo Sella e, poi, di Passo Gardena. Giunti in discesa a Corvara si gira a sinistra percorrendo tutta la bassa Val Badia fino all’abitato di Longega. Superato un piccolo ponte si svolta quindi a destra, in salita, verso San Vigilio di Marebbe. Raggiunto il centro di San Vigilio, si gira a sinistra e si prosegue in direzione Passo Furcia, valico posto a 1759 m.s.l.m. nel comprensorio sciistico di Plan de Corones – Piz da Peres ed al margine del Parco naturale Fanes – Sennes – Braies. Il passo congiunge Marebbe, in Val Badia, con Valdaora, in Val Pusteria. Imboccata la discesa del Furcia, si gira poi verso destra e dopo il lago di Valdora si raggiunge l’abitato di Monguelfo. Passato il paese si prende la direzione (destra) per il Lago di Braies, specchio d’acqua incastonato tra le cime del Parco naturale Fanes – Sennes e Braies e posto ai piedi dell’imponente parete rocciosa della Croda del Becco. Il lago, dall’estensione di circa 31 ettari, con una lunghezza di 1,2 km e una larghezza di 300-400 metri è uno dei più profondi della provincia autonoma di Bolzano (con ben 36 metri di profondità massima e 17 di media). Dopo aver ammirato questo fantastico luogo si percorre la strada al contrario, riscendendo fino al bivio posto in Val Pusteria. Qui è d’obbligo svoltare a destra e proseguire fino al paese di Dobbiaco. Una volta raggiunta la località altoatesina, situata vicino al confine con l’Austria, si gira a destra e si inizia a salire dolcemente verso Misurina e l’omonimo lago naturale: quest’ultimo è il più grande del Cadore e si trova a 1.754 m.s.l.m. in corrispondenza dell’abitato di Misurina. Frazione di Auronzo di Cadore (Belluno), questa località è famosa per la propria posizione panoramica sul gruppo delle Tre Cime di Lavaredo. Il perimetro del Lago di Misurina è di 2,6 km, mentre la profondità è di soli 5 metri, ben diversa quindi da quella del Lago di Braies. Proseguendo in direzione Cortina, la strada scende verso il Passo Tre Croci per raggiungere poi la rinomata località bellunese, organizzatrice delle Olimpiadi Invernali del 1956. Giunti in paese si seguono le indicazioni verso il passo Falzarego, posto a 2.109 m s.l.m. Arrivati al passo, invece di scendere in direzione Arabba/Pordoi si gira in salita verso destra in prossimità di una bellissima chiesetta alpina. Proseguendo in leggera salita per circa 2 km si raggiunge il Passo Valparola e poi, con una veloce discesa, la Val Badia. Al bivio, in località San Cassiano/La Villa, si svolta a sinistra transitando nei pressi della pista di slalom gigante della Gran Risa. La strada continua a salire senza cambi di direzione fino a Corvara, già raggiunta nel corso dell’andata. Al bivio, in centro al paese, si svolta a sinistra verso il Passo Campolongo e si riscende poi fino a Arabba, 1600 m.s.l.m. Ci troviamo ora ai piedi del Passo Pordoi. Arabba è una delle località turistiche più rinomate della zona dolomitica ed è inserita, nel periodo invernale, in uno dei comprensori sciistici più grandi del mondo, il Dolomiti Superski. Snodo fondamentale del famoso itinerario sciistico del Sellaronda, percorso che con oltre 400 km di piste che collega tutte le località poste attorno al massiccio del Sella, Arabba è conosciuta dagli amanti dello sci per essere località di partenza della funivia che porta a Porta Vescovo. Lasciato alle spalle l’abitato si sale a tornanti verso il Passo Pordoi. Sul passo, famoso per i numerosi passaggi del Giro d’Italia, si può ammirare l’opera scultorea dedicata al “Campionissimo” Fausto Coppi. Il panorama sul gruppo del Sassolungo è mozzafiato così come quella sul massiccio del Sella. Una volta valicato il passo inizia la discesa a tornanti verso Canazei. Dopo 12 km si raggiunge il paese fassano. Da qui, in successione, si attraversano tutte le località della Val di Fassa fino a Moena. Dopo Moena si entra in Val di Fiemme attraversando in successione Mezzavalle, Predazzo e, dopo la grande rotonda, Ziano. Dopo 3 km si ritorna finalmente a Panchià, punto di partenza e meta finale di un meraviglioso anello dolomitico.
Partendo dall’Albergo Panorama scendiamo fino alla strada Statale 48 delle Dolomiti e giriamo a destra. Proseguiamo due chilometri e arrivati a Tesero, dopo la piazza, passiamo il ponte sul Rio Stava e giriamo a destra salendo verso Stava in direzione Stava/Lavazè/Pampeago. Percorriamo tutta la valle di Stava e giunti al un bivio fra passo Lavazè e Pampeago proseguiamo dritto in direzione passo Lavazè. La salita ci conduce con ampi tornanti al falsopiano del Passo Pramadiccio. Giunti bivio Cavalese/Lavazè teniamo la destra in direzione passo Lavazè/Bolzano. Arrivati al passo, dopo quattro km di dura salita, prendiamo la direzione Bolzano tenendo sulla nostra sinistra il piccolo laghetto alpino. Una veloce discesa ci conduce verso la Val d’Ega, fino all’abitato di Ponte Nova; dopo una segheria posta sulla sinistra raggiungiamo un bivio. Continuando dritti la discesa prende la direzione della città di Bolzano; il nostro itinerario ci porta invece a destra, in salita, verso il passo Costalunga e lo splendido Lago Carezza. Dopo aver costeggiato quest’ultimo, fiore all’occhiello delle nostre Dolomiti ed invidiato dal mondo intero, e dopo aver superato il famoso albergo un tempo soggiorno dell’Imperatore, arriviamo in prossimità della partenza di una seggiovia e di un bel campo da golf. Sulla destra si erge imponente il gruppo del Latemar, mentre sulla sinistra il maestoso gruppo del Catinaccio coi suoi rifugi Paolina e Fronza. Il nostro itinerario, dopo pochi metri ci porta a svoltare a sinistra, verso il passo Nigra, lasciando sulla destra la direzione del passo Costalunga. In pochi chilometri, lungo una strada in leggera salita e piena di curve raggiungiamo il passo Nigra dal quale è possibile ammirare le Torri del Vajolet. Una veloce discesa ci fa attraversare in successione gli abitati di San Cipriano, Villa di Mezzo, Tires. Dopo una galleria in curva stretta la torna di nuovo a salire e, successivamente, a ridiscendere. Raggiunto il primo tornante a sinistra dopo la galleria precedente imbocchiamo una stradina a destra posta in prossimità di un crocifisso. Continuando su questa strada arriviamo a Presule, dove è possibile la visita al castello. Facendo attenzione alla strada, con una pendenza costante del 15%, scendiamo fino ad un bivio girando poi versa destra, in salita in direzione Fiè allo Sciliar. Ci troviamo ora sullo splendido altopiano dell’ Alpe di Siusi. In successione doppiamo i paesi di Siusi e Castelrotto fino a raggiunere (in direzione Ortisei) il passo Pinei. Una veloce discesa ci porta alla perla della Val Gardena, Ortisei, che con i suoi 4780 abitanti è il paese più popolato della val Gardena. Sportivamente il paese è famoso per aver ospitato il famoso parallelo fra Thoeni e Stenmark nel 1975, gara decisiva per l’assegnazione della Coppa del Mondo di Sci. Svoltato a destra alla fine della discesa del Passo Pinei, risaliamo la vallata in direzione Selva/Passo Sella. Dopo una galleria in prossimità dell’abitato di Santa Cristina manteniamo la direzione “passo Sella” passando per la stessa Santa Cristina e poi per Selva. Dopo quest’ultima località la strada si fa più stretta e pendente. Raggiunta la località Plan de Gralba ed il successivo bivio verso passo Gardena/passo Sella manteniamo sempre la destra per raggiungere il passo Sella stesso. Arrivati ai 2240 metri del Sella, famoso per i numerosi passaggi del Giro d’Italia, la visione sul Gruppo del Sassolungo, Gruppo del Sella e la splendida Marmolada è mozzafiato. Il passo, assieme assieme a Gardena, Campolongo e Pordoi è parte dell’itinerario del Sella Ronda famoso per le competizioni ciclistiche e per uno stupendo itinerario sciistico collegato attraverso una vasta rete di funivie e seggiovie. Undici chilometri di discesa ci conducono a Canazei dove, tenendo la destra, percorriamo tutta la valle di Fassa in direzione Moena. All’entrata di Moena una rotonda ci obbliga ad entrare in galleria per evitare la zona a traffico limitato. Proseguiamo il nostro itinerario in direzione Valle di Fiemme, costeggiamo il fiume Avisio fino all’ uscita di Predazzo. Mantenendo sempre la destra raggiungiamo, attraverso una breve tangenziale con l’Avisio e l’abitato di Predazzo sulla sinistra, una grande rotonda. Qui prendiamo la seconda uscita a destra (evitando di entrare in galleria) in direzione Cavalese/Ziano. In pochi minuti raggiungiamo Panchià. Qui, all’entrata del paese ed in corrispondenza del primo semaforo giriamo a destra, in salita. Dopo 200 metri raggiungiamo nuovamente l’Albergo Panorama.Giro in Moto
Partendo dall’Albergo Panorama scendiamo girando a destra fino ad incrociare la strada Statale 48 delle Dolomiti. Percorriamo la statale per circa 250 metri fino a raggiungere un semaforo posto in prossimità della chiesa di Panchià (in alto sulla destra a pochi metri). Al semaforo svoltiamo a sinistra in ripida discesa su ciotolato. Una volta passato il ponte di legno coperto sul fiume Avisio giriamo a sinistra proseguendo per circa 300 metri. Raggiunto lo svincolo teniamo ancora la sinistra immettendoci nella strada di fondovalle. La fondovalle è una strada a scorrimento veloce che passa sotto le frazioni di Tesero e Cavalese ed oltrepassa gli impianti dell’Alpe Cermis. Alla rotonda, dopo circa sette chilometri di percorrenza dobbiamo prendere la seconda uscita in direzione Molina di Fiemme. Alla rotonda successiva, posta un paio di chilometri dopo il bivio, prendiamo la direzione passo Manghen (terza uscita a destra). La salita inizia dopo il ponte sull’Avisio ed è lunga 16,4 chilometri, con un lungo tratto centrale in falsopiano e la successiva salita ripida a tornanti nel bosco. Arrivati al Passo Manghen a 2047 m.s.l.m. possiamo ammirare un piccolo lago sulla sinistra e tutta la catena del Lagorai. La discesa velocissima ci conduce dopo una ventina di chilometri a Telve e poi a Castelnuovo. Da lì imbocchiamo a sinistra la SS 47 della Valsugana, continuando fino all’indicazione Strigno. Qui lasciamo dalla Valsugana, salendo in direzione Strigno – Passo Broccon. La S.P. 78 passa per Bieno e Castel Tesino, poi, dopo alcuni chilometri tra i boschi il panorama si apre su prati e pascoli incorciando prima gli impianti di risalita Funivie Lagorai, e poi il Passo Broccon a 1616 m.s.l.m. Il Broccon collega l’Altopiano del Tesino con la Valle del Vanoi, posta a est del Gruppo del Lagorai. Con una serie di curve e tornanti la strada si fa più stretta e, dopo aver doppiato alcuni piccoli abitati conduce a Canal San Bovo. A questo punto ci si prospettano due possibilità; a prima è quella di girare a sinistra verso il Passo della Gobbera, la seconda quella di proseguire dritti imboccando una galleria. Girando verso il Passo delle Gobbera affrontiamo una breve salita per poi ridiscendere fino ad Imer. Da lì proseguiamo per Mezzano seguendo le indicazioni per il Passo Rolle. Imoboccando invece la galleria a Canal San Bovo arriveremo ad una rotonda e prenderemo a sinistra la direzione Passo Rolle. Saliremo la Valle di Primiero attraverso gli abitati di Transacqua, Fiera di Primiero e Siror arrivando poi a San Martino di Castrozza, nota località posta sotto le Pale di San Martino e famosa per le numerose piste da sci e per l’alpinismo estivo. Proseguendo dopo essersi lasciati alle spalle di San Martino raggiungeremo il Passo Rolle, a 1984 m.s.l.m. valico posto sotto le Pale di San Martino. Uno spettacolo della natura noto per la vicinanza con Baita Segantini, famosa in tutto il mondo per lo splendido scenario montano. La strada, in tranquilla discesa ci condurrà poi verso Val di Fiemme attraverso il Parco naturale di Paneveggio, località dove non è raro incontrare sulla propria strada cervi in liberta. Paneveggio è area protetta dal 1967 e misura quasi 20.000 ettari. Continuando in direzione Predazzo costeggeremo poi il lago di Forte Buso fino a raggiungere la località di Bellamonte; da lì soli tre chilometri ci faranno arrivare a Predazzo. All’entrata del paese raccomandiamo di tenere la sinistra fino alla rotonda. Giunta all’altezza della stessa dovremo prendere la terza uscita a sinistra. Una volta passati un paio di distributori di benzina arriveremo ad un piccolo ponte in zona artigianale. Dopo aver passato la prima rotonda mantenedo la direzione Cavalese/Ziano raggiungeremo una seconda e grande rotonda. Lì prenderemo la la seconda uscita lasciando la galleria sulla destra e continuando in direzione Ziano. Dopo Ziano solo un chilometro abbondante ci porterà all’abitato di Panchià. Lì al primo semaforo gireremo a destra, in salita, verso l’Albergo Panorama ultimando così l’anello circolare.
Con partenza da Panchià si scende verso la strada di fondovalle che costeggia il Fiume Avisio. Una volta imboccata la stessa, si prosegue in direzione Ora. Usciti dalla Val di Fiemme, si scende velocemente verso la Val d’Adige attraverso la località di San Lugano. Giunti ad Ora, si attraversa il paese passando sotto il cavalcavia dell’autostrada del Brennero. Una volta superato il Bici-Grill, in prossimità della rotonda si gira a destra in direzione Lago di Caldaro. Questo è il più grande specchio d’acqua naturale della provincia autonoma di Bolzano posto a 216 m.s.l.m. nel comune di Caldaro, sulla Strada del Vino, ed a circa 20 km di distanza dalla città Bolzano. La strada continua in mezzo ai vigneti, in un panorama mozzafiato (in primavera è d’obbligo una sosta per ammirare la fioritura, mentre in estate il territorio è ormai pronto per la vendemmia e, quindi, ricco di grappoli d’uva pronti a regalare i pregiati vini altoatesini). In corrispondenza di un bivio in leggera salita, a sinistra, si inizia a salire verso il Passo Mendola. La strada, tutta curve e tornanti, sale verso il Passo dominando la Val d’Adige. In lontananza si può ammirare il gruppo del Latemar e in basso la città di Bolzano. Arrivati alla Mendola si prosegue poi in discesa verso la Valle di Non. Continuando in direzione Fondo si tiene la destra in direzione Passo Palade. Durante l’itinerario è certamente da ammirare, nei pressi di Fondo (ma uscendo per circa 500 metri dall’itinerario stabilito) il lago Smeraldo, con la sua superficie di 10 mila metri quadrati. Si tratta di un bacino artificiale che, inserito nell’ambiente alpino della zona, pare addirittura aumentare il proprio fascino e la propria bellezza. Una volta ammirato il lago, si prosegue su una strada magnifica in un susseguirsi di curve piacevole e rilassante. Al di là del passo Palade inizia una bella discesa verso Lana; giunti alla rotonda è importante prendere la direzione Val d’ Ultimo iniziando a salire. Sulla sinistra si costeggia un lago artificiale prima di raggiungere il piccolo paese di Ultimo, di madrelingua tedesca. Una volta visitato il paese si può ritornare indietro al bivio immettendosi sulla strada che, in leggera salita,porta all’imbocco di una galleria in direzione Val di Non. Finita la galleria si prosegue in discesa verso la val di Non. Seguendo la direzione Cles si arriva poi ad un bivio con uno svincolo. Qui, girando a destra, la strada ci conduce in val di Sole ed al Passo del Tonale. Il nostro itinerario ci porta a sinistra, verso Cles, costeggiando il lago di Santa Giustina. L’imponente diga di Santa Giustina, alta 152 m, venne inaugurata nel 1951 e, al tempo, era la più alta d’Europa. La costruzione richiese 5 anni di lavoro e più di 110.000 metri cubi di calcestruzzo. Scendendo lungo la Valle di Non non si possono ammirare le sterminate distese di mele. La Valle di Non è infatti famosa per le mele Melinda. Alla fine della vallata dobbiamo seguire le indicazioni per l’abitato di Mezzocorona. Dopo aver attraversato il paese, sulla sinistra, si potrà osservare l’imponente cantina Rotari, la cantina sociale di Mezzocorona famosa per gli Spumanti e per il Trento Doc. Proseguendo si arriva ad un ponte con grandi archi in cemento. Lì si dovrà girare a destra e, dopo 150 metri, a sinistra verso la Valle di Cembra. Lasciata alle spalle la Valle dell’Adige, si arriva in leggera salita al piccolo paese di Palù di Giovo, famoso per aver dato i natali ai campioni ciclisti Francesco Moser e Gilberto Simoni. Moser, ex Ciclista Professionista dal 1973 al 1988, vinse un Giro d’Italia e diverse classiche, tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, una Gand-Wevelgem e una Milano-Sanremo, oltre ad un Campionato del Mondo su strada ed uno su Pista, nell’inseguimento individuale. Gilberto Simoni professionista dal 1994 al 2010 ha vint due Giri d’Italia (2001 e 2003). E’ stato uno tra i più forti scalatori, riuscendo a vincere tappe in tutti i grandi giri. Gran parte dei suoi successi li ha ottenuti nelle corse di montagna. Passato il paese di Palù di Giovo si prosegue fino all’imbocco vero e proprio della Val di Cembra. Al bivio si prende a sinistra, proseguendo fino a arrivare a Molina di Fiemme. Da lì è obbligatorio ripercorrere una parte della fondovalle fino all’uscita di Ziano ed al successivo rientro a Panchià.
Panchià-Passo Rolle-Valles-San Pellegrino-Vigo di Fassa-Passo Costalunga-Lago Carezza-Passo Lavazè-Panchià
Partendo dall’Albergo Panorama scendiamo per 200 metri fino all’incrocio con la strada Statale 48 delle Dolomiti girando poi a sinistra. Attraversiamo Ziano di Fiemme e continuiamo fino alla grande rotonda posta prima dell’abitato di Predazzo. Tenendo la destra entriamo in paese, sede della Scuola Alpina della Guardia di Finanza. Subito dopo il ponte sul Travignolo, vicino alla caserma delle Fiamme Gialle, troviamo una rotonda: lì giriamo a destra in direzione Passo Rolle. La salita si snoda tra verdi prati e pascoli. Arrivati a Bellamonte dopo 3,5 chilometri attraversiamo il paese entrando poi, in falsopiano, nel bosco del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino, area protetta dal 1967 di quasi 20.000 ettari. Oltrepassato il Lago di Forte Buso e la grande diga arriviamo al Centro Visitatori del Parco dove è spesso possibile vedere, al di là di un recinto, una miriade di cervi in libertà. Il bosco è conosciuto nel mondo per i suoi abeti il cui legno è utilizzato per la costruzione dei famosi Violini Stradivari. Continuando il nostro itinerario raggiungiamo quindi il bivio fra il Passo Valles ed il Passo Rolle. Proseguiamo dritti verso il passo Rolle, valico posto a 1984 m.s.l.m. Prima di raggiungere il passo, un paio di chilometri prima dello scollinamento è emozionante la vista sulle Pale di San Martino, il gruppo più esteso delle Dolomiti (circa 240 km²) situato tra il Trentino orientale e la provincia di Belluno, in Veneto. Dopo aver goduto di questo stupendo panorama, ritorniamo verso Paneveggio sulla medesima strada già percorsa. Prima del Centro Parco prendiamo la direzione del Passo Valles svoltando a destra. Una bella strada nel bosco, inizialmente di dolce pendenza, ci porta, costeggiando per alcuni tratti il Rio Travignolo, verso il bivio di Pian dei Casoni. Proseguendo diritti nel nostro itinerario troviamo i primo tornante della salita del Valles. Da lì cinque chilometri circa con pendenza a doppia cifra ci conducono ai 2032 m.s.l.m. del Valles. Arrivati al passo scendiamo verso Falcade con un panorama sulle Cime di Focobon e sul Monte Civetta. Dopo alcuni chilometri in discesa si presenta un bivio posto su un grande tornante. A destra la strada continua a scendere verso Falcade e Cencenighe. Il nostro percorso ci porta invece a tenere la sinistra salendo in maniera brusca con pendenza attorno al 20% verso il Passo San Pellegrino. Uscendo dal bosco doppiamo un piccolo bacino artificiale e bei prati. Passato il Passo San Pellegrino, posto a quota 1918 m.s.l.m. scendiamo nuovamente verso Moena. Dopo 12 chilometri di discesa arriviamo ad una rotonda dove dobbiamo seguire le indicazioni Canazei/Val di Fassa. Oltrepassata una galleria arriviamo a Soraga. Dopo alcuni chilometri, dopo un rettilineo in salita con a destra un maneggio arriviamo in località San Giovanni. Al primo bivio giriamo a sinistra verso Vigo di Fassa/Passo Costalunga. Durante la salita possiamo ammirare le bellezze della famosa Valle Ladina col massiccio del Catinaccio a fare capolino proprio sopra di noi. Lasciando a destra il paese di Vigo di Fassa, noto anche per una funivia, che porta a Ciampedie a 2 000 m s.l.m. . La spianata di Ciampedie è considerata la prota sul Catinaccio ed è punto estremamente panoramico sulla Val di Fassa, sul Catinaccio, sulle Torri del Vajolet e sui Dirupi di Larsec. Ciampedie è anche un punto di partenza per escursioni estive nel gruppo del Catinaccio, e in inverno, è al centro della Ski Area Catinaccio. Proseguendo la salita verso il passo Costalunga, 1753 m.s.l.m., entriamo in provincia di Bolzano. Valicato il Costalunga possiamo ammirare, sulla destra, il solito gruppo del Catinaccio e, sulla sinistra, il Gruppo del Latemar. Alcuni chilometri di discesa ci conducono al lago di Carezza, alimentato da sorgenti sotterranee. Una volta lasciato Carezza scendiamo ancora per alcuni chilometri fino a raggiungere Nova Levante e, successivamente, un bivio in prossimità dell’abitato di Ponte Nova. Girando a sinistra iniziamo a salire verso il Passo Lavazè 1805 m.s.l.m., piccolo altopiano con vista su Corno Nero e Corno Bianco dove in inverno si pratica lo sci di fondo e in estate si possono compiere meravigliosi itinerari in mtb o a piedi. In corrispondenza degli alberghi del Lavazè iniziamo a scendere in direzione Stava/Cavalese. Dopo circa 4 chilometri, al primo bivio, prendiamo la direzione Stava/Pampeago (a sinistra) verso il passo di Pramadiccio. Continuaimo l’itinerario verso Stava e Tesero. Giunti a Tesero, in corrispondenza del ponte sul Rio Stava, al bivio prendiamo la direzione sinistra immettendoci nuovamente sulla statale 48 delle Dolomiti che in 3 chilometri ci conduce a Panchià. Alla fine la paese, al secondo semaforo, giriamo a sinistra in salita per ritornare all’Albergo Panorama. Giro in Moto